Adesso sembra che GreenPeace abbia fatto marcia indietro e afferma che Apple è notevolmente migliorata a riguardo. Sull'indice di energia pulita l'organizzazione ha dato ad Apple un bel 22,6%, con un aumento del 7.3% rispetto al mese di Aprile.
Nel report pubblicato di recente Greenpeace ha incluso una lista di passi che, stando a quanto affermato dall’organizzazione, indicherebbero qualora Apple sia realmente coinvolta in un percorso per riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati:
- Scegliere una utility locale ad energia rinnovabile per il data center di Oregon, senza comprare crediti per l’energia rinnovabile da Pacific Power, basata sull’uso del carbone;
- Utilizzare elettricità rinnovabile da generatori locali per alimentare la struttura in North Carolina ed usare una rete elettrica esclusivamente per il backup, piuttosto che vendere la propria energia rinnovabile a Duke Energy;
- Assicurare una fonte di biogas sostenibile per alimentare direttamente le celle a combustibile per il North Carolina;
- Abbandonare i crediti per l’energia rinnovabile dall’energia generata localmente in North Carolina;
- Investire direttamente nella generazione di energia rinnovabile in North Carolina piuttosto che acquistare crediti per “pulire” la sporca energia di Duke Energy;
- Chiedere che Duke Energy elimini le proprie operazioni per la rimozione del carbone dalla catena di fornitura elettrica di Apple, e che Duke investa nella capacità di generare energia rinnovabile, senza ampliare la vita degli impianti a carbone;
- Adottare una politica che dia la priorità all’accesso all’energia rinnovabile per tutti i futuri data centers di iCloud.
Kevin Maggi
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